Il polietilene (PE) è un materiale sintetico particolarmente adatto a questi scopi. Resistenza, elasticità e versatilità, ne fanno l’ideale per moltissimi campi d’impiego.Si tratta a suo modo di una rivoluzione. Innanzitutto nei costi: il PE è una materia prima decisamente più economica del ferro, da acquistare e da… posare. Nella manutenzione dell’impianto inoltre, è meno impegnativa sotto il profilo gestionale. Le tubazioni in PE si collegano generalmente con tre tipologie di sistemi. Il primo è la saldatura mediante manicotto elettrico (tra PE/PE), una giunzione utilizzata per la sua grande semplicità ed efficacia, che garantisce un collegamento solido a tenuta assolutamente stagna. Il secondo è la saldatura per fusione testa/ testa (tra PE/PE). Il terzo l’uso di raccorderia a stringere, per cui le estremità dei tubi sono rese ermetiche e a tenuta. Quest’ultimo metodo si impiega per la giunzione tra PE/PE oppure tra PE/FE. Se i primi due sistemi prevedono la fusione dei materiali e quindi assicurano omogeneità nel materiale, il terzo può causare trafilamenti, perdite o cedimenti strutturali del terreno, dilatazioni termiche dei metalli ecc… Ecco perché la giunzione deve essere sempre ispezionabile ed è quindi necessario posizionare il pozzetto a livello terra. L’importanza della sicurezza in tali impianti è tale che in alcuni Paesi si è provveduto a stabilire precise normative sui sistemi di transizione e o di collegamento , affinché sia garantita l’omogeneità del collegamento. L’utilizzo del Giunto di Transizione è in questo senso una garanzia di tenuta, in quanto non è manomettibile e per di più si può interrare, quindi facilita ed economizza la realizzazione dell’impianto. La tenuta del giunto viene controllata in fase costruttiva.