Fonte:Il Sole 24 Ore
«Continuando a crescere a questo ritmo dalla fine di quest’anno saremo saturi». Giancarlo Paci racconta come una normalità la crescita del +15% di volumi e fatturato messa a segno nel 2015 dall’azienda che guida, Profilglass. E con altrettanta normalità anticipa che ha in programma 60 milioni di investimenti nello stabilimento di Fano (sulla costa pesarese), tra un nuovo laminatoio e ulteriori capannoni, «per arrivare a un 40% in più di produzione di alluminio nel giro di tre anni, la domanda continua ad aumentare a due cifre ogni anno, trainata da automotive e nautica».
Non conosce la parola crisi l’azienda leader in Italia nella produzione e lavorazione dell’alluminio, 445 milioni di ricavi lo scorso anno, oltre il 75% export in 85 Paesi, 650 dipendenti a Fano che salgono a 800 con le sedi commerciali oltreconfine. «Noi produciamo tutto qui nelle Marche, siamo l’unica azienda completamente verticalizzata nel settore, con il ciclo produttivo completo, dalla materia prima al prodotto finito: partiamo dai panni di alluminio e dai rottami e vendiamo profili e laminati per le applicazioni più varie. Tra i nostri clienti c’è chi fa auto, yacht, serbatoi, pentole, racchette da sci, illuminazione», spiega Giancarlo che ha fondato Profilglass nel 1982 assieme al fratello Stefano, avviando in 7mila mq di stabilimento con una squadra di 20 addetti la produzione di profili per serramenti. La diversificazione ha permesso a Profilglass di passare indenne la crisi dell’edilizia e di diventare leader nell’alluminio grazie a specializzazione e flessibilità, le due leve con cui batte colossi come Alcoa garantendo ai clienti un servizio velocissimo e personalizzato.
Oggi Profilglass è una cittadella dentro Fano di 250mila metri quadrati con 150mila mq di capannoni dove si lavorano ogni anno oltre 150mila tonnellate di metallo. E in cantiere ci sono investimenti per ampliare le superfici produttive e per acquistare e installare un nuovo laminatoio più largo, con cui realizzare lastre di due metri di larghezza, contro i 1.600 centimetri attuali. «Ogni anno facciamo investimenti, è il vantaggio di essere da sempre un’azienda a controllo totalmente familiare che crede nel territorio», assicura Paci. Ricordando che 40 milioni sono stati spesi anche nel 2012 per un macchinario della laminazione a caldo che ha richiesto la costruzione di un fabbricato ad hoc.
Investimenti che hanno permesso a Profilglass di entrare nella top ten delle aziende più grandi delle Marche (con Ariston, Tod’s, Biesse, Elica) e di diventare il secondo player in Europa nella lavorazione dell’alluminio, «battuti solo dai turchi, che però pagano la materia prima 4 punti meno di noi», nota il fondatore, che si approvvigiona principalmente da Egitto e Russia – facendo transitare dal porto di Ancona il 90% dell’alluminio grezzo – ed esporta in tutto il mondo: dalla Germania (primo mercato) al Medio Oriente fino al Brasile, ultimo investimento commerciale. Una multinazionale familiare a tutti gli effetti, che non ha mai pensato a delocalizzazioni: «Siamo nati e cresciuti qui a Fano, nostro unico polo produttivo, perché il vantaggio competitivo si gioca su qualità del prodotto e del servizio e il nostro primo asset sono le nostre radici e le nostre persone, non avrebbe senso strapparle», conclude Paci.