Fonte: Ansa.it

Più facile per Pmi, lotta corruzione, procedure elettroniche

BRUXELLES, 18 APR – Entrano in vigore oggi le nuove regole europee sugli appalti pubblici in tutti i 28 Paesi Ue.
Queste prevedono agevolazioni per le Pmi, la presa in considerazione di criteri sociali ed ambientali all’atto dell’aggiudicazione, una stretta su corruzione e conflitto d’interessi, maggiore trasparenza, procedure sempre più elettroniche.

Da oggi quindi, 18 aprile 2016, le oltre 250mila autorità pubbliche dei 28 Paesi Ue devono applicare le tre direttive (23, 24 e 25) del 2014 sugli appalti pubblici. Le nuove regole prevedono prima di tutto la suddivisione dei grandi appalti pubblici in sottocategorie e la semplificazione generale delle procedure come prevede il ‘documento di gara unico europeo (Dgue)’ per agevolare la partecipazione delle Pmi. In secondo luogo, tra i criteri che le autorità pubbliche devono tenere in considerazione per l’aggiudicazione di un appalto vengono inseriti principi sociali e di sostenibilità ambientale a quelli economici in vigore oggi. Le autorità pubbliche potranno, ad esempio, restringere la partecipazione ad un bando alle aziende che rispetteranno determinati criteri occupazionali, sociali o di tutela dell’ambiente. In questo modo, inoltre, le autorità pubbliche potranno incentivare l’eco-innovazione in diversi settori dell’economia nazionale ed europea. Poi la lotta alla corruzione: entra in vigore una definizione europea di ‘conflitto d’interessi’, una maggiore trasparenza sullo status degli applicanti, più coordinamento tra autorità nazionali e Commissione europea e l’esclusione automatica delle aziende che hanno commesso determinate irregolarità in passato. Infine ‘avanti tutta’ con le procedure elettroniche per gli appalti pubblici in vista del passaggio definitivo previsto per ottobre 2018 in tutta Europa.”Queste regole mirano a far sì che i soldi dei contribuenti europei usati per l’acquisti di beni o servizi pubblici siano spesi bene”, ha commentato Elzbieta Bienkowska, commissaria Ue all’industria e alle Pmi. Oggi gli appalti pubblici rappresentano circa il 14 per cento del Pil europeo, equivalente a circa 1,9 trilioni di euro spesi ogni anno da autorità e servizi pubblici