Fonte: Il Sole 24 Ore
Dall’Ilva va via un altro manager di prima linea. Lascia la direzione Operation, che aveva assunto a marzo di un anno fa, Antonino Gambuzza. Dall’1 giugno prenderà il suo posto Antonio Bufalini i cui ultimi incarichi sono stati, nel 2009, direttore di produzione di ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni e a seguire, nel 2012, consigliere delegato alla produzione e affari tecnici di Acciai Speciali Terni.
Gambuzza esce dall’Ilva dopo Maurizio Munari, che da Fca era passato a dirigere l’area commerciale di Ilva, e Massimo Rosini, il direttore generale che era arrivato da Indesit e che ora è a Poste Italiane. Anche Gambuzza era giunto da Indesit e, come Rosini, era stato “indicato” da Andrea Guerra, ex ad Indesit, nel periodo in cui quest’ultimo era a Palazzo Chigi come consulente per i dossier economici del premier Matteo Renzi. Rosini, Gambuzza e poi Munari – dei tre quello che è stato meno all’Ilva: solo pochi mesi – si erano insediati quando con la legge di marzo 2015, la numero 20, si prefigurava per l’azienda un futuro in cui lo Stato si sarebbe fatto carico sia del risanamento ambientale che del rilancio industriale. Inoltre, sarebbe arrivato dalla Svizzera il miliardo e 200 milioni sequestrato ai Riva (risorse che sarebbero state destinate alla bonifica del sito di Taranto) e attraverso il fondo di tornaround si sarebbe dato all’Ilva un nuovo assetto gestionale e organizzativo. Questo percorso, però, è rimasto sulla carta: i soldi dei Riva sono rimasti in Svizzera, perché bloccati dalla Magistratura elvetica, e il fondo di tornaround non è mai entrato nell’Ilva.
Cambiato lo scenario, è così arrivata una nuova legge, la numero 13 dello scorso febbraio, che sposta l’impegno di rilanciare l’Ilva dallo Stato al privato, prevedendo che l’amministrazione straordinaria dei commissari Gnudi, Laghi e Carrubba individui entro fine giugno, tra le candidature pervenute, il soggetto cui cedere l’azienda. Cessione che avverrà sulla base dell’offerta, comprensiva di piano industriale e piano ambientale, che il privato presenterà. A quel punto l’ex dg Rosini, che stava lavorando ad un piano industriale che prevedeva anche il ricorso ai forni elettrici, al gas e al preridotto di ferro, si è fermato e dopo poco ha anche “salutato” l’Ilva. Prima di lui era uscito Munari e adesso va via Gambuzza. Il quale, comunque, si apprende da fonti dell’azienda, garantirà il passaggio di consegne in un’ottica di continuità operativa e gestionale della direzione.