Fonte: Il Sole 24 Ore
Una nuova città saudita, sul Mar Rosso, che entro il 2035 conterà circa 2 milioni di abitanti. E che nasce con l’ambizione di essere non soltanto un hub commerciale strategico, come il suo nome (King Abdullah Economic City – Kaec) potrebbe far pensare. Perché la nuova metropoli – che prevede un piano di investimento pubblico-privato di oltre 96 miliardi di dollari – è stata concepita come una «città integrata», che oltre al porto (destinato a diventare uno dei più grandi del Medio Oriente, con un’estensione di 14 milioni di metri quadrati) e all’«Industrial Valley», avrà anche quartieri residenziali, parchi, campi da golf, ospedali, centri di ricerca, spazi retail e alberghi.
Un’occasione ghiotta per le imprese del made in Italy, come ha spiegato il ceo del gruppo Kaec, Fahd Al-Rasheed, presentando ieri il progetto a una platea di circa 130 imprenditori in un incontro organizzato dalla camerra di comemrcio di Milano e dalla sua agenzia per l’internazionalizzazione Promos. «Lavoriamo già con alcune aziende italiane – ha detto Al-Rasheed – ma siamo qui perché vogliamo aumentare i nostri contatti e le collaborazioni, anche in vista delle future esigenze della città, e instaurare anche rapporti di tipo istituzionale». In particolare, aggiunge il ceo del gruppo Kaec, «guardiamo con interesse alla grande capacità manifatturiera delle piccole e medie imprese italiane, al valore aggiunto di design e tecnologico dei loro prodotti e servizi».
In questa prima fase i settori più interessati al progetto Kaec sono quelli legati al mondo delle costruzioni, dalle infrastrutture all’edilizia. Tra questi, la veronese Simem, da oltre 50 anni specializzata in impianti per la produzione di calcestruzzo, che conta un fatturato di circa 50 milioni e ha partecipato alla realizzazione di progetti internazionali importanti, dal nuovo canale di Panama alle dighe Changuinola a Panama o la Reinassence in Etiopia. «Siamo ben radicati anche in Arabia Saudita – spiega il sales area manager del gruppo, Stefano Nesta –. Siamo qui per conoscere da vicino il progetto Kaec, che si è dato un obiettivo di alto standard qualitativo e questo ci interessa». Anche Giovanni Sala, co-fondatore del gruppo di progettazione Land (Landscape Architecture Nature Development), specializzato in architettura del paesaggio, mette l’accento sulla qualità: «A differenza di altre “Instant Cities” costruite in Medio Oriente, Kaec sembra puntare su un modello avanzato, che prevede aree verdi, spazi aperti, mobilità sostenibile e qualità della vita e dei servizi elevate – spiega Sala –. Un punto di partenza interessante che secondo noi si può approfondire e valorizzare».
Inoltre, spiega ancora il ceo Al-Rasheed, Kaec è vicina a Gedda, Mecca e Medina, e questo ne farà non soltanto un hub commerciale e logistico, ma anche un punto di attrazione per i turisti (in particolare i pellegrini), anche nella logica di una diversificazione dell’economia saudita improntata dal governo. Proprio sul fronte del turismo e dei servizi a esso correlati (dall’architettura al design, dall’arredamento al food e alla salute) si apre il secondo fronte di interesse per le aziende italiane.