Fonte: Il Sole 24 Ore
Numeri positivi per l’industria delle costruzioni in legno arrivano dal fronte delle importazioni di materia prima, che lasciano ben sperare anche per la seconda metà dell’anno. Le elaborazioni di Federlegno Arredo sull’import dei principali prodotti legnosi tra gennaio e marzo di quest’anno registrano infatti, dopo anni di difficoltà, un incremento deciso nei volumi per tutti i prodotti, sebbene differenziazioni anche significative.
Gli acquisti di segati tropicali salgono del 25%, quelli di legno lamellare del 10% e quelli di conifere del 5,3%. Sul fronte dei pannelli aumenta soprattutto l’import di Obs (+27%). «Il vero elemento che dà una visione ampia della situazione – spiega tuttavia il presidente di Assolegno Emanuele Orsini – è il deciso aumento dei tempi di consegna».
“La sfida è utilizzare le nuove tecnologie per riqualificare il patrimonio immobiliare puntando al «consumo zero» del suolo ”
Emanuele Orsini, presidente di Assolegno
Fino all’anno scorso ci volevano in media 8-9 giorni, mentre oggi occorre aspettare fino a 15-20 giorni. «Significa che la richiesta da parte delle aziende italiane è aumentata in modo rapido e deciso – spiega Orsini – tanto che i produttori di legname del Nord Europa, come Austria e Germania, non si aspettavano un tale incremento della domanda». La richiesta ha continuato ad aumentare anche tra maggio e luglio e si prevede dunque che la ripresa della produzione si confermerà anche nella seconda parte dell’anno.
L’Italia è infatti storicamente un Paese importatore di legname: sebbene la sua superficie sia ricoperta per il 30% da bosco non utilizzato, le imprese della filiera legno devono importare circa l’80% della materia prima. Un paradosso e un problema che le associazioni di categoria denunciano da tempo (si veda articolo a destra). Ma tant’è. E dunque l’aumento di importazioni è la cartina di tornasole di una ripresa dell’intera filiera, e in particolare dell’edilizia.
L’allungamento dei tempi di consegna è ancora più marcato per quanto riguarda il legno lamellare (con attese passate da 20 giorni a sei-otto settimane), ovvero il materiale utilizzato per realizzare le travi dei tetti o altre parti strutturali degli edifici. «Questi elementi confermano i nostri dati sul buon andamento delle costruzioni in legno», aggiunge Orsini.
Il mercato delle costruzioni in legno si è dimostrato vitale anche negli anni più duri della crisi dell’edilizia tradizionale, con una produzione cresciuta del 7,7% dal 2010 al 2014, a quota 602,5 milioni di euro (ultimo dato disponibile). Grazie soprattutto alle ristrutturazioni e a tecnologie innovative come i pannelli X-lam, che hanno reso possibile la crescita in altezza degli edifici, soprattutto attraverso sopraelevazioni, offrendo così una soluzione sostenibile alla tradizionale scarsità di territorio edificabile nel nostro Paese. La sfida, secondo Assolegno, è quella di un’edilizia in grado di ammodernare e riqualificare il patrimonio immobiliare italiano secondo una logica di economia circolare e di “consumo zero” del suolo.
«Le aziende che in questi anni hanno investito nell’innovazione tecnologica e nella gestione dei processi produttivi sono riuscite a crescere e ora hanno ordini fino alla fine dell’anno», conclude Orsini, ricordando inoltre l’importanza dell’edilizia scolastica per il comparto, che soddisfa ormai il 60% di questo mercato.