Fonte: Il Sole 24 Ore

Con il mese di settembre si aprono nuovi spazi per la concessione di bandi e finanziamenti dedicati alla creazione di nuove imprese, mentre stanno per scadere i termini di altri bandi già aperti, ma ancora percorribili. In Lombardia, dal 15 settembre, si possono inviare le domande per il nuovo intervento chiamato Intraprendo, per la creazione di nuove attività, che parte con una dotazione complessiva di 15 milioni di euro (si veda la scheda). Il 15 settembre è anche il giorno da cui si possono presentare le domande per l’iniziativa Cultura Crea, promossa dal ministero dei Beni culturali e turismo, che riguarda le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Sfruttando fondi europei Pon-Fesr 2014-2020 supporta la creazione di imprese, comprese quelle no profit, nei settori della cultura e del turismo. Alle startup sono riservati 42 milioni di euro di una dotazione complessiva di 107 milioni. Si tratta di finanziamenti a tasso zero o contributi a fondo perduto. La valutazione e l’erogazione viene gestita da Invitalia.

I fondi europei sono alla base di Start and growth, bando per lo sviluppo di impresa della Regione Liguria, che si era aperto lo scorso 3 maggio e prosegue fino al 30 aprile 2018, o comunque fino a esaurimento della dotazione di partenza pari a tre milioni di euro. Obiettivo specifico del bando è favorire la ricollocazione nel mondo del lavoro di soggetti disoccupati o coinvolti in situazioni di crisi, che presentino progetti imprenditoriali di auto impiego. La domanda va effettuata sul sito filse.it (Finanziaria ligure per lo sviluppo economico) dove si trova anche il bando integrale.

In Puglia, invece, parte il 5 settembre e prosegue fino a metà novembre la finestra per accedere ai fondi europei legati alle start up agricole (vedi scheda). Da segnalare, in Piemonte, che mentre è ancora aperto il bando per la creazione di nuove imprese nella cultura e nel turismo, la Regione ha da poco deciso di allargare la platea dei potenziali beneficiari del Fondo di garanzia per il microcredito, per chi vuole realizzare una startup ma non riesce a trovare credito bancario, includendo anche imprese o titolari di partiva Iva che abbiano costituito le nuove attività entro un massimo di 36 mesi. La scadenza per la presentazione delle domande è stata portata al 30 settembre.

Ancora, fino al 30, in Veneto, cè tempo per presentare le domande relative al bando F.a.r.e. (Favorire l’autoimprenditorialità-realizzare le eccellenze), che ha una dotazione complessiva di 5 milioni di euro per progetti dal valore compreso fra 50 e 300mila, utile a finanziare la creazione di reti fra società esistenti, ma anche per sostenere tutti i costi di avviamento delle startup. Sempre il 30 scade il bando rivolto alle start up innovative dell’Emilia Romagna, finanziato nell’ambito del Por-Fesr 2014-2020, che ha una dotazione finanziaria di 6 milioni di euro e si era già aperto a inizio anno. L’Emilia Romagna finanzia indirettamente le start up anche con il bando “Servizi innovativi per le pmi”, che scade il 14 ottobre, a sostegno di progetti di innovazione e diversificazione. Il testo specifica che per realizzare l’obiettivo si possono stipulare contratti di consulenza/fornitura con quattro tipi di soggetto, tra cui le startup innovative. Nel Lazio arriva qualcosa anche dalla Camera di Commercio di Roma, che mette a disposizione mezzo milione di euro per il bando Startup, che eroga un massimo di 3mila euro per ogni soggetto richiedente, a copertura dei costi di avviamento più vari, dalla costituzione della società e redazione del business plan, fino alla sottoscrizione di polizze assicurative a servizio dell’impresa (come il rischio incendio in asili, officine, depositi, negozi). È aperto fino al 31 dicembre, sino a esaurimento fondi.

In tema di franchising, invece, c’è tempo fino al 29 settembre per partecipare al bando gestito dalla Camera di Commercio di Milano, promosso insieme a Comune e Regione, per aspiranti imprenditori che intendano avviare un’attività in franchising o micro e piccole imprese, già esistenti, che desiderino riconvertire o ampliare la propria attività attraverso l’affiliazione a un franchisor, scegliendo tra un elenco di marchi ammessi. Si tratta di contributi a fondo perduto, del valore massimo di 10mila euro, con una dotazione complessiva di 468mila euro.