Fonte: Il Sole 24 Ore
Abbiamo buttato via anni di lavoro, di progettualità e di idee: questa è una sconfitta per Ancona e per tutte le Marche». Si dice «indignato» il presidente di Confindustria Ancona, Claudio Schiavoni, dopo la bocciatura definitiva, da parte del Mit, del collegamento diretto tra il porto dorico e il casello autostradale, progetto datato 2003 e conosciuto come Uscita a Ovest.
Il no del ministero è arrivato dopo l’esame del nuovo piano economico-finanziario: la richiesta di intervento pubblico presentata da Passante Dorico Spa, il partner privato che nel 2008 si era aggiudicata la concessione e la gestione dell’infrastruttura in project financing, è stata giudicata insostenibile.
Per il presidente degli industriali dorici si tratta dell’«ennesimo episodio tipicamente italiano, dove la mano destra non sa quello che fa la sinistra». Nel settembre dello scorso anno erano arrivate le rassicurazione del viceministro Nannicini sulla fattibilità del progetto («Era stata addirittura indicata nel 2020 la data per il completamento dei lavori»), quindi lo stop definitivo annunciato dal ministro Delrio al sindaco Mancinelli.
«Eppure – chiosa Schiavoni – lo stesso ministro ha inserito Ancona tra le 15 autorità portuali sopravvissute alla riforma dei porti, ma non si può pretendere di avere un sistema portuale competitivo senza un raccordo viario efficiente e moderno, senza contare i vantaggi a livello di impatto ambientale che si avrebbero decongestionando l’attuale viabilità».
Il ministro ha comunque ribadito l’utilità di un collegamento tra la grande viabilità e il porto di Ancona e la necessità di una proposta sostenibile. Per Schiavoni, però, sono «deboli dichiarazione che non ci rassicurano sull’effettiva volontà di risolvere la questione».