Fonte: Il Sole 24 Ore
Un assegno superiore ai 2,2 miliardi di euro, messo sul piatto dalle Regioni per le imprese attraverso bonus e incentivi che per tutto il 2016 viaggeranno verso cinque destinazioni principali: start up, innovazione, ambiente, accesso al credito e internazionalizzazione per contribuire al rilancio del territorio. Con cinque regioni – Lombardia, Puglia, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte – che tirano la volata e contribuiscono a circa il 70% della dotazione complessiva.
Con questo ricco forziere si apre una stagione di nuovi bandi a sostegno delle imprese che può contare sui fondi europei della programmazione 2014-2020, partita in ritardo. Qui metà della dotazione proviene da Bruxelles, mentre la restante parte viene suddivisa tra lo Stato e le regioni in misura diversa da caso a caso. Senza contare che in alcuni casi si sommano le risorse della precedente programmazione 2007-2013 che non sono state spese e devono essere certificate entro il 31 marzo 2017 per scongiurare il disimpegno automatico.
Sostegno alle nuove imprese
Il Veneto, che ha un tesoretto di 600 milioni in sette anni (+33% sul 2007-2014), ha in rampa di lancio, una volta ultimata la suddivisione fra tutti i programmi operativi (Fesr, Feasr e Fse) dei 50 milioni di euro di quota regionale stanziati nel bilancio 2016, i bandi che riguarderanno le start up e le nuove imprenditorialità nei diversi settori con una dote di 16 milioni. Anche la Lombardia sta per pubblicare il primo bando da 30 milioni rivolto alle start up, con particolare attenzione ai giovani e agli over 50. La Puglia scommette sui «Nidi», le nuove iniziative di impresa con una dote di 54 milioni.
Innovazione
In prima linea per la ricerca c’è il Friuli-Venezia Giulia, che entro giugno aprirà diversi bandi: per assegnare i voucher per l’innovazione diretti all’acquisto di servizi per innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale (2,8 milioni); per l’attività di R&S realizzata tramite la cooperazione di più imprese e istituti scientifici (25 milioni); per l’innovazione e industrializzazione dei risultati della ricerca (17,2 milioni). Anche l’Abruzzo scalda i motori e nel secondo semestre pubblicherà un bando da 20-25 milioni per incentivare l’assunzione di ricercatori. Dalla Toscana arriva il sostegno alle start up innovative, con finanziamenti agevolati e voucher (oltre 4 milioni di fondi). In Valle d’Aosta è invece aperto il bando «Fabbrica intelligente» rivolto al finanziamento di progetti di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, con una dotazione di un milione di euro.
Accesso al credito
Tra i 16 avvisi in Piemonte spiccano le misure per favorire l’accesso al credito delle Pmi. Il ventaglio è ampio: si va dai fondi di garanzia ai finanziamenti agevolati, passando per contributi a fondo perduto e smobilizzo di crediti commerciali. In Calabria la maggior parte delle risorse viene oggi riservata al Fondo unico di ingegneria finanziaria, che utilizza fondi Fesr 2007-2013 con una dotazione residua di 30 milioni e suddiviso in quattro sezioni: prestiti agevolati, fondi di garanzia, prestiti agevolati per l’acquisto di macchinari e un ultimo fondo che premia gli investimenti.
Internazionalizzazione
Tra i bandi aperti in Emilia-Romagna si mette in luce quello da 10,3 milioni che finanzia progetti di promozione dell’export. Fino al 30 settembre le imprese con progetti del valore minimo di 50mila euro possono concorrere per ottenere un contributo pari alla metà del costo entro alcuni limiti. Scommette sull’internazionalizzazione anche la Sardegna, dove il bando Export per le Pmi del manifatturiero, aperto il 23 marzo, chiuderà i battenti il prossimo 30 aprile (un milione di euro i fondi a disposizione). Nelle Marche sono in arrivo due bandi per sostenere le imprese che si proiettano sui mercati esteri.
Ambiente
Puntano, infine, sulla tutela dell’ambiente la Provincia di Trento, che destina 10 milioni per incentivi nel settore energia, e la Puglia, con una dotazione di ben 92 milioni.Tra i potenziali beneficiari delle misure finora descritte non ci sono solo le aziende singole. Alcune regioni hanno infatti messo in campo anche azioni per sostenere le reti d’impresa. È il caso dell’Umbria, che a breve darà il via a due strumenti riservati proprio alle aggregazioni leggere tra le aziende. Il Piemonte finanzia progetti di investimento delle reti di impresa. In Emilia-Romagna il bando per l’internazionalizzazione è aperto anche a chi fa gioco di squadra e in Basilicata tra i provvedimenti in arrivo figurano anche quelli per realizzare azioni di sistema.