Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

Comincia la trasformazione. Nel primo isolato ci sarà il «salotto della musica»

BARI – Le prime ad andar via sono state le provvisorie panchine stile dopolavoro (per come erano state installate poco prima di Natale). Ora viaggiano con destinazione Santo Spirito, lì dove sul lungomare faranno la felicità di passanti e anziani. Via anche i cestini portarifiuti. Via il passaggio pedonale. Insomma, via tutto per lasciare spazio a comode recinzioni da «vedo e non vedo» che custodiranno i lavori ma che non oscureranno affatto vetrine e ingressi condominiali. Ma cos’è? la città del vaticano È iniziato in Musica – sì, proprio dal futuro Salotto della Musica – il cantiere di via Sparano. Da ieri mattina, nonostante il freddo e il gelo, operai e mezzi hanno varcato il primo tratto compreso tra le piazze Moro e Umberto. O anche definito «isolato Città del Vaticano» per le sue dimensioni ridotte rispetto al resto della strada pedonale.  Qui gli operai dell’impresa barese De Marco, aggiudicataria dei lavori per un importo di circa 3 milioni di euro, avranno il compito di dar vita al primo dei sei salotti tematici, che tra pavimentazione e sedute in bianco e nero richiameranno i tasti di un pianoforte in onore dello storico negozio di strumenti musicali Giannini, di casa in via Sparano dal lontano 1874. «Sarà il nostro isolato di prova. Qui capiremo tante cose», dice l’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Galasso, arrivato con mezza ripartizione comunale a vedere il battesimo del cantiere. Per ora limitato alle recinzioni su quel tratto ma anche in un angolo di piazza Umberto, area di stoccaggio e base logistica per l’impresa e i suoi uomini. «Non sarà un cantiere invasivo, ma procederà isolato dopo isolato. E sono previste rampe di accesso alle attività commerciali e ai palazzi» assicura Galasso stimando, salvo imprevisti, un cronoprogramma di 45 giorni per ciascun tratto e di 60 giorni per l’ultima tappa, piazza Umberto, dove la parte centrale sarà risistemata con le antiche basole che emergeranno dalle viscere di via Sparano. I lavori Plasmati sul progetto vincitore firmato dall’archistar Guendalina Salimei, dureranno 400 giorni circa per ridare dignità a una strada che nel 1973 fu resa pedonale lasciando i vecchi pali in stile tangenziale. Conti alla mano significa che la principale via dello shopping, dotata di moderni impianti di illuminazione, telecamere, wifi e diffusione sonora, con torrette a scomparsa per garantire l’alimentazione elettrica durante spettacoli e manifestazioni, si mostrerà senza più veli per fine primavera del 2018.

il cannocchiale Con il suo effetto cannocchiale (la strada è stata infatti depalmizzata), con fioriere e alberi agli incroci e un maggior numero di sedute e di panchine per compensare la perdita dei 24 vasconi centrali dove pedoni e clienti trovavano ristoro all’ombra delle palme.  Qualche numero Via Sparano non perderà comunque il pollice verde: avrà 70 alberi in più, recuperati con aiuole e piante ai vari incroci per un totale di impronta di verde quantificabile in 300 metri quadri, quasi raddoppiati rispetto ai precedenti 175.

Quei 24 vasconi centrali, che offrivano una capienza complessiva di 480 posti a sedere, saranno rimpiazzati da 520 posti, dei quali 290 previsti nei sei salotti tematici e i restanti 230 ricavati nelle intersezioni stradali, a ridosso delle rastrelliere per le bici e degli stalli per i motocicli. Il tour del cantiere Terminato il salotto Musica, da metà febbraio ci si sposta sul lato opposto, tra corso Vittorio Emanuele e via Piccinni, dove sarà realizzato il salotto della Storia con La pavimentazione divisa in due parti: nella prima sarà incisa la pianta della Città Vecchia mentre nella seconda quella della zona murattiana, con sedute a mo’ di parallelepipedi che si sollevano a simboleggiare gli edifici del nuovo borgo. Da qui il cantiere proseguirà il suo viaggio in perfetta successione di isolati per i restanti quattro salotti previsti davanti agli storici edifici della strada: Moda per La Rinascente, Culto per la chiesa di San Ferdinando (finalmente con il suo sagrato), Liberty per palazzo Mincuzzi e Letteratura per la Libreria Laterza. «I lavori saranno costantemente monitorati, con pause previste a Pasqua, agosto e Natale per non creare disagi ai commercianti – assicura l’assessore Galasso mentre va via dall’isolato «Città del Vaticano».

«Ma no, meglio chiamarlo Principato di Monaco» suggerisce ironicamente.