Fonte: Il Sole 24 Ore
Chiedono un Patto per il Sannio le imprese di Confindustria Benevento, ieri riunite in Assemblea pubblica per lo scambio del testimone dal presidente uscente, Biagio Mataluni, al presidente designato Filippo Liverini. Un cambio nel segno della continuità che pone all’attenzione delle istituzioni locali e nazionali la storia di una provincia interna della Campania, operosa e tenace, sebbene troppo spesso dimenticata. «Le nostre imprese hanno fatto molto cammino – sottolinea Mataluni nel corso dell’Assemblea in cui si dibatte intorno al tema “Dalla semina al raccolto” – dimostrando dopo le calamità del 43, poi del 49, poi il terremoto dell’80 e infine l’alluvione del 2015 di sapersi rialzare anche da sole. Ora abbiamo le carte in regola per chiedere interventi e tempi certi».
Gli dà sostegno il presidente designato, Filippo Liverini, per elencare un obiettivo e tre priorità su tutte. «L’obiettivo _ dice _è creare occupazione. Tra gli indicatori economici della provincia emerge un dato inquietante: negli ultimi quattro anni, è cresciuta del 76% la percentuale di giovani tra i 18 ed i 39 anni che ha lasciato la provincia. Il nostro compito ora è quello di garantire un futuro a questo territorio ed il futuro sta solo nei giovani». Le priorità: in primo luogo riguardano infrastrutture di collegamento e logistica. «Penso alle grandi reti di connessione stradale e ferroviaria con i relativi collegamenti locali che ne costituiscono elemento catalizzatore – dice Liverini – Ma come facciamo a ragionare sul futuro della logistica nel nostro territorio se ad oggi non abbiamo ancora cognizione di come evolveranno i grandi porti di Napoli, Salerno e Bari?». Liverini chiede su questo tema un tavolo ad hoc alla Regione Campania. E parlando di infrastrutture immateriali aggiunge: «Sappiamo dei grandi passi in avanti condotti dalla Regione – premette – ma abbiamo ancora importanti aree del territorio non coperte da fibra ottica. Come chiedere alle nostre imprese di innovare se hanno difficoltà anche con linee telefoniche e internet?».
Temi su cui si sofferma anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia per rilanciare l’idea che l’industria chiede una «politica unica e nazionale che si basi sui fattori di competitività». Boccia accetta la provocazione del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che, riferendosi all’esito del referendum e all’appoggio al “Si” di Confindustria indica un primato della politica rispetto al mondo dell’economia e delle imprese. «Accetto – dice Boccia – il primato della politica a cui chiedo di avere una visione per lo sviluppo del Paese». La priorità per il leader nazionale di Confindustria e per gli imprenditori beneventani è perseguire la crescita, condividendo con il Patto della fabbrica un percorso comune con i sindacati, che passi anche da un aumento dei salari. E che sposti il conflitto fuori dalla fabbrica con il mondo esterno. Liverini torna alle priorità e passa al secondo punto. «La seconda leva – dice – riguarda le aree industriali in grave degrado. I maggiori problemi riguardano le aree Pip di competenza dei comuni». Le imprese da anni in Campania chiedono di essere coinvolte nella gestione e vorrebbero che tutte le scelte fossero adottate in una logica aziendalista. Terza leva di competitività infine, per gli industriali sanniti – undici dei quali premiati per la storia associativa ormai di cinquantennale della loro azienda – sono i giovani e la loro formazione. «Benevento ha un ateneo, risorsa non valorizzata, anche per la distanza esistente tra le imprese e luniversità, due mondi – fa autocritica l’industriale – che solo ora cominciano a dialogare, ma possono fare di più». Esigenza più avvertita con la progressiva conversione a industria 4.0. Di cui è un esempio: il nuovo investimento Nestlè da 48 milioni. “Semina e raccolto” sono le parole chiave che ritornano negli interventi dell’arcivescovo Felice Accrocca, del sottosegretario Umberto del Basso de Caro e dell’assessore regionale allo Sviluppo Amedeo Lepore, il quale annuncia i bandi per assegnare alle imprese danneggiate dalla alluvione 20 milioni di risarcimenti. Si parla anche di turismo, cresciuto in un anno del92%, di credito, di internazionalizzazione. Della voglia di riscatto del Mezzogiorno. Liverini appoggia la battaglia del governatore De Luca per frenare la distrazione su altre aree dei fondi per il Sud . Boccia aggiunge: «Il Sannio è terra di antichi guerrieri. Con il Mezzogiorno intero è tempo di passare dal resistere al reagire, con consapevolezza di avere grandi piotenzialità senza appiattirci sul presente. Il Mezzogiorno in Confindustria da questione dei Meridionali è diventato questione nazionale».