Fonte: Il sole 24 Ore
E’ stato Vincenzo Boccia a chiudere l’assemblea di Assocalzaturifici. Accanto al presidente di Confindustria, il sottosegretario allo Sviluppo economico e presidente del Comitato moda Ivan Scalfarotto e Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici, che rappresenta un settore da quasi 5mila aziende e 77mila addetti diretti, con un fatturato di 7,5 miliardi di euro.
Boccia ha ribadito le priorità della sua presidenza: «L’idea che abbiamo dell’Italia è di un Paese manifatturiero, il secondo in Europa e proprio per questo settima potenza economica al mondo. Ma l’Italia è diversa da ogni altro Paese perché l’industria si coniuga con la cultura e la bellezza, due mondi molto più vicini di quanto si creda».
Secono Boccia il calzaturiero è tra i migliori esempi di questo legame indissolubile: «Bellezza e performance, creatività e capacità manifatturiera: le aziende di calzature sono anche ambasciatrici dell’Italia ed è facilissimo riconoscere un italiano quando va all’estero, basta guardargli le scarpe».
L’ottimismo («categoria della volontà») c’è, è condizione obbligatoria per gli imprenditori, ma il presidente ha ricordato «che non si è ancora tornati ai livelli pre crisi». Perché l’Italia possa davvero parlare di ripresa, l’industria deve cambiare insieme al Paese. «Alcune riforme sono state fatte, altre ne servono: bene gli interventi su Irap, lavoro, bicameralismo, scuola, pubblica amministrazione, fondi europei. Ma come Confindustria chiediamo anche di rimettere mano al titolo quinto della Costituzione e di convergere tutti sul fatto che un capitalismo moderno ha bisogno di infrastutture moderne e di una vera politica industriale».
Boccia ha anche toccato il tema del libero scambio, ribadendo la posizione favorevole sul Ttip e sui trattati con Giappone e Mercosur e contraria alla concessione di Mes alla Cina. Augurando che la collaborazione con Scalfarotto e con il ministro Calenda continui a dare buoni frutti, il numero uno di Confindustria ha concluso citando William Faulkner: «Mira sempre alto, più alto di quanto sai di poter raggiungere, cerca di essere sempre non migliore degli altri, ma migliore di te stesso».