Fonte. Il Sole 24 Ore
Leonardo Finmeccanica (ex Alenia) avvia la stabilizzazione del personale interinale nello stabilimento di Grottaglie in provincia di Taranto, dove da oltre dieci anni vengono costruite due sezioni della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787. Su circa 200 lavoratori «somministrati», 126 verranno stabilizzati tra novembre e dicembre. In particolare, saranno 60 il mese prossimo e 66 il mese successivo. Per gli altri il programma di inserimento proseguirà nel 2017. Stabilizzare gli interinali, continuare a riportare nello stabilimento le attività date in precedenza a imprese terze, migliorare l’efficienza gestionale e le performance produttive: sono le tre linee che Leonardo vuole continuare a sviluppare per il sito di Grottaglie, dove gli occupati sono un migliaio, addetti alle due versioni (differiscono per tipologia) del 787: l’8 e il 9. E c’è già un dato che evidenzia come il cambio di rotta abbia dato risultati positivi: le perdite si sono ridotte di circa 100 milioni di euro. Si tratta di perdite del programma Boeing, si apprende, che, grazie a una serie di azioni messe in campo da Leonardo, hanno consentito di migliorare l’andamento complessivo e annullare, quasi del tutto, le perdite stesse. Adesso, il problema aperto riguarda l’indotto che non avrà più lavoro a seguito dell’internalizzazione da parte di Leonardo. Sono altri 200 i lavoratori coinvolti e il 24 ottobre la Regione Puglia ha già convocato un incontro «per discutere – annuncia la Fim Cisl – del futuro delle aziende in questione ed eventuali coperture in ammortizzatori sociali durante questo difficile percorso transitorio».
Che Leonardo Finmeccanica volesse intervenire sull’indotto era già noto da mesi e ora lo stesso sindacato, con Valerio D’Alò, segretario Fim Cisl Taranto, rammenta che «non può essere un committente, sia Leonardo o qualunque altro, l’unico bacino di soluzione per un problema che abbraccia le aree di Taranto e Brindisi, già pesantemente colpite dalla crisi occupazionale. Chiederemo alla Regione di fare la sua parte». Al di là degli interventi fatti da Leonardo, erano stati anche gli americani di Boeing, prima dell’estate, a dire che a Grottaglie le cose non andavano bene. Kent Fisher, vice presidente e general manager per la gestione fornitori aerei commerciali di Boeing, aveva infatti inviato ai vertici della società una lettera (Sole 24 Ore del 6 luglio 2016) contestando un «considerevole deterioramento» della performance di stabilimento con «ritardi nelle date programmate di completamento e consegna».
L’attuale rateo di produzione del Boeing 787 Dreamliner è di 12 aerei al mese. Entro il 2020 è previsto un incremento di tale rateo fino ad arrivare a 14 aerei al mese. Prima dell’estate il 787 aveva accumulato 1.155 ordini da 64 clienti in tutto il mondo. Finora ne sono stati consegnati 431 esemplari, di cui 68 solo nel 2016. L’entrata in servizio del 787 ha infine permesso l’apertura di 90 nuove rotte, facendo viaggiare in ogni parte del globo oltre 102 milioni di passeggeri, mentre l’efficienza energetica del 787 ha permesso con i voli finora effettuati dagli aerei entrati in servizio di risparmiare 4 miliardi di chili di carburante e conseguenti emissioni di CO2.