Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Il Patto per lo sviluppo della città metropolitana di Bari firmato il 17 maggio scorso con l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, prevede un finanziamento complessivo di 230 milioni di euro per opere infrastrutturali strategiche e servizi da realizzare nel territorio dei 41 Comuni dell’area. Lo scorso 30 dicembre il consiglio metropolitano ha approvato il documento di sintesi di co-progettazione, stilato insieme ai 41 sindaci per definire le singole opere e interventi e oggi nell’incontro avuto con il sindaco metropolitano Antonio Decaro, il ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, ha assicurato l’anticipazione a breve del 10% del finanziamento (quindi 23 mln di euro) in modo da consentire ai comuni di avviare gli appalti per le opere già progettate.
Il patto si compone di grandi opere a regia metropolitana (poligonale, camionale, miglioramento zona ASI), di interventi di rete metropolitana (porta futuro metropolitano, agenzia della casa metropolitana – per la messa in rete di tutto il patrimonio immobiliare, agenda digitale metropolitana, biciplan metropolitano, potenziamento servizi TPL metropolitano) e di interventi a rete, gestiti direttamente dai Comuni (opere su waterfront metropolitano – da Molfetta a Monopoli – valorizzazione Alta Murgia e dei suoi attrattori naturali, valorizzazione area naturale Lama Balice e dei comuni della piana olivetana, rete delle ZTL e videosorveglianza in tutti i centri storici, sviluppo della Bari guest card metropolitana per la riqualificazione e la valorizzazione degli attrattori culturali).
Tutte le opere sono riconducili a quattro macro aree di sviluppo: infrastrutture per la mobilità, sviluppo economico e produttivo, riqualificazione sociale e servizi di rango metropolitano e valorizzazione ambientale e culturale del territorio metropolitano. Quest’ultima si declina sui seguenti ambiti di intervento: waterfront metropolitano, parchi naturali: alta Murgia e Lama Balice, paesaggio rurale: la valle d’Itria e i percorsi delle lame,e attrattori culturali.