Fonte: IL Sole 24 Ore
Energia ma non solo. Dopo quasi quattro anni in discesa costante i prezzi alla produzione a dicembre tornano a crescere, sospinti verso l’alto in particolare dalla ripresa dei listini del greggio. L’indice registrato dall’Istat aumenta dello 0,6% rispetto al mese precedente e dello 0,9% nei confronti di dicembre 2015, riportando in pareggio il saldo del quarto trimestre: l’ultima crescita tendenziale mensile risaliva all’ormai lontano febbraio 2013. Progressi quasi omogenei tra mercato interno ed estero che mitigano il bilancio dell’intero anno, comunque ancora in rosso per l’1,9%. La ripresa dei listini dell’energia gioca in effetti un ruolo importante e sul mercato interno offre un contributo positivo alla crescita dei prezzi pari allo 0,5%. I prezzi, tuttavia, sono visti in ripresa anche altrove e per la manifattura al netto dell’energia il recupero è comunque pari allo 0,8% su base annua, mentre per l’energia la crescita è dell’1,2%. Il settore in crescita maggiore (inserito in realtà nell’area manifatturiera) è quello della raffinazione, dove il rimbalzo del greggio spinge i prezzi a lievitare su base annua del 15,2%. Ci sono però crescite anche altrove, nella manifattura in senso stretto, con più comparti coinvolti. Tra questi alimentari, metallurgia, elettronica, apparati elettrici e macchinari/attrezzature. Trend che a breve potrebbe trasferirsi sui listini al consumo e che in realtà è visibile anche altrove in Europa. In Germania il tasso di inflazione si è attestato a gennaio all’1,9%: si tratta del livello più alto da luglio 2013. L’inflazione dell’eurozona è all’1,8%, oltre le attese del mercato.